Entrevista de Cesare Fiorio à Auto Sprint 14 Dez
"È una lunga storia. Tutto ha inizio con il mio de- siderio di portare Senna alla Ferrari. Però, purtrop- po, alla presidenza non c’era un Montezemolo o un Marchionne, gente di quel livello. C’era un omino, che si chiamava Fusaro, un burocrate, un boiardo aziendale. Il quale pensava che prima c’era sta- to Enzo Ferrari e adesso c’era Piero Fusaro! Nella sua testa la vedeva così... Però nessuno se lo filava mentre io, per il ruolo che ricoprivo, ero molto espo- sto mediaticamente. Ero su tutti i circuiti e pertan- to, come accade oggi ad Arrivabene, ero sempre in prima fila. E Fusaro mi diceva: “Tu non devi parlare con i giornalisti”. Io gli rispondevo “E come fac- cio a non parlare? Facciamo il silenzio stampa?”. E lui a sua volta: “Se hanno bisogno chiamino me, a Maranello!”. Capito che teatrino? Fusaro nutriva un odio feroce nei miei confronti».
- E che cosa è successo?
«Lui ad un certo punto ha saputo, ovviamente, che stavo cercando di portare Senna alla Ferrari. E da lì iniziò a farmi la guerra. Così, per il potere...».
- E alla fine Senna alla Ferrari non arrivò... «Già. L’unica cosa che ho portato via con me quan- do me ne sono andato da Maranello è stata pro- prio la lettera d’intenti che c’eravamo scambiati e nella quale era già tutto precisato. Il fatto che Ayr- ton sarebbe venuto alla Ferrari, quanto avrebbe in- cassato, quali cose si sarebbero fatte, i benefit che avrebbe ricevuto. Un pre-contratto, insomma, ab bastanza completo. Purtroppo, questa mia iniziati- va fu utilizzata contro di me. Si trattava di una trat- tativa super riservata. Ne era al corrente soltanto il consiglio d’amministrazione della Ferrari. Che io ovviamente, per una cosa di quella importanza, an- che a livello economico, avevo coinvolto. Anche se avevo tutte le deleghe necessarie. Dall’altra parte, il solo ad esserne informato era Senna. Che, contra- riamente a quanto avviene normalmente in questi casi, aveva condotto la trattativa in prima persona, da solo, senza manager o avvocati».
- Perché Senna sarebbe venuto alla Ferrari? Per- ché glielo chiedeva lei, perché era la Ferrari, per rompere le scatole a Prost?
«La Ferrari è sempre un punto d’arrivo per qualun- que pilota, per cui non c’era da meravigliarsi che Senna fosse interessato a venire a Maranello. An- che perché, in quel preciso momento c’erano tante cose che giocavano a favore. L’anno in cui ho trat- tato con Ayrton per portarlo al Cavallino, il 1990, la Ferrari aveva indubbiamente la macchina migliore. Se abbiamo perso il campionato è perché dall’altra parte c’era proprio lui, che riusciva sempre a
fare la differenza! Pe-
rò Ayrton aveva capi-
to che la nostra macchi-
na era vincente, che il
team si stava muoven-
do bene. E sapeva be-
ne che... la Ferrari era
la Ferrari! Per cui, non
ho dovuto insistere più
di tanto, anzi. Dopo due
mesi che ero a Maranel-
lo avevo già preso con-
tatti con lui, riservati
ovviamente. Mi disse
subito: “Vengo volentieri ma per l’anno prossimo ho un contratto blindato con la McLaren, non mi posso sganciare. Poi arrivo”. Purtroppo, la cosa è stata usata da Fusaro per mettermi in cattiva lu- ce con Prost. Al quale disse “Stai tranquillo, fino a quando ci sarò io Senna qui non arriverà mai”. E questo a pre-contratto con Senna firmato ed ap- provato dal consiglio d’amministrazione! Non so- lo. Per rafforzare questa cosa, Fusaro portò Prost a colloquio da Romiti. Il quale, contraddicendo tutto quanto c’eravamo detti, diede ad Alain lo stesso ti- po di rassicurazioni. Lì, a quel punto, io capii che il mio tempo a Maranello stava finendo...».
Estávamos em Julho de 90 e assinaram um MOU para conduzir para a Ferrari em 91 e 92
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...idiotice é esperar resultados diferentes para as mesmas acções...
Última edição por Drake : 15-12-2016 às 23:46
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